Cosa è il Disturbo Bipolare?

Il disturbo bipolare o maniaco-depressivo colpisce circa 1 persona su 100. Nonostante non sia molto diffuso, è una malattia seria e, se non trattata adeguatamente, può causare gravi sofferenze e risultare anche molto invalidante. E' un disturbo caratterizzato da gravi alterazioni dell'umore, e quindi delle emozioni, dei pensieri e dei comportamenti. Chi ne soffre può essere al settimo cielo in un periodo e alla disperazione in un altro senza alcuna ragione apparente, passando dal paradiso della fase maniacale all'inferno della fase depressiva anche più volte durante la vita.


La fase maniacale del Disturbo Bipolare

Durante le fasi maniacali la persona può presentare disinibizione eccessiva e, in genere, comportamenti socialmente inappropriati. Si sente particolarmente euforica, con la sensazione di avere enormi potenzialità personali: tutto le appare possibile e fattibile, tanto che spesso commette azioni impulsive anche pericolose per se stessa o per gli altri o intraprende azioni avventate. Non riesce a portare a termine alcun progetto. Il comportamento diventa disorganizzato e inconcludente, con azioni senza alcuna direzione apparente: non fa in tempo ad iniziare un'attività, che la lascia a metà per passare ad altro o fa più cose contemporaneamente senza completarne alcuna. Ha una grande energia, tanto da non sentire il bisogno di mangiare né dormire. I pensieri vanno così veloci che è difficile stargli dietro, così come le parole. Spesso i sensi sembrano affinarsi e la percezione diventa più vivida. Anche il desiderio sessuale può aumentare, diventando quasi impellente, con comportamenti impulsivi. Le persone che guardano l'individuo che soffre di maniacalità stentano a riconoscerlo: prima timido e riservato, ora non smette un attimo di parlare ed è sorprendentemente disinibito.

In molti casi, la fase maniacale è caratterizzata da umore disforico, con una sensazione di ingiustizia subita e quindi grande irritabilità, rabbiosità e intolleranza. Spesso queste sensazioni sono accompagnate da un comportamento aggressivo, con scarsa capacità di valutare le conseguenze delle proprie azioni. Queste fasi di eccitazione possono essere più o meno severe (maniacali o ipomaniacali). In tutti i casi possono comportare gravi danni, perché chi ne soffre con il suo comportamento può rovinarsi relazioni importanti, spendere tutti i suoi risparmi in qualcosa che gli sembra un ottimo affare e poi si rivela un fallimento o in qualcosa che gli appare in quel momento assolutamente indispensabile, o fare incidenti stradali per l'alta velocità o per essere passato con il rosso. E così via. Quando l'eccitazione e l'energia aumentano molto si possono sviluppare deliri di grandezza o "paranoia": cose banali acquistano per l'individuo un'importanza straordinaria e un doppio senso. Tutto è riferito a lui: la radio e la TV parlano di lui, ovunque ci sono inseguimenti, spie e complotti. Raramente arriva a sentire anche delle voci.


La fase depressiva del Disturbo Bipolare

Le fasi depressive seguono spesso quelle maniacali e sono completamente all'opposto. L'umore è molto basso, con la sensazione che nulla interessi né possa dare piacere. Si perde il significato della vita, che appare profondamente dolorosa. Il sonno e l'appetito possono aumentare o diminuire. Ci si sente senza energie e facilmente affaticati, con una grande difficoltà nel concentrarsi. Le fasi depressive possono risultare talmente gravi da portare al suicidio o ad atti autolesionistici. Le fasi depressive solitamente durano di più di quelle maniacali, che possono durare anche solo pochi giorni. Spesso le fasi depressive sono anche più frequenti. A volte da una fase si passa immediatamente all'altra, altre volte intercorre un periodo di umore normale. Di solito una fase insorge gradualmente, ma a volte l'insorgenza è più improvvisa. L'abuso di alcol o droga si associa frequentemente al disturbo bipolare e lo può peggiorare gravemente. Le ricerche dicono che 1 persona su 100 può soffrire di disturbo bipolare, con la stessa probabilità per gli uomini e le donne. Di solito il primo episodio del disturbo si sviluppa nella tarda adolescenza o nella prima età adulta, per poi aversi più o meno frequentemente per tutta la vita.


I sintomi del disturbo bipolare: come riconoscere il disturbo

La diagnosi di mania si può porre se si ha un periodo (4 giorni o una settimana), di anormale e persistente elevazione del tono dell'umore, con caratteristiche di espansività o irritabilità e con la compromissione delle attività di studio, di lavoro, delle relazioni o gravi danni per sé o per gli altri.

I sintomi che possono essere presenti sono:

  • aumento dell'autostima e grandiosità;
  • ridotto bisogno di sonno;
  • aumentata loquacità con difficoltà a frenarla;
  • volubilità e continui cambiamenti nelle opinioni;
  • facile distraibilità e tendenza a porre attenzione a particolari insignificanti ignorando elementi importanti;
  • aumento delle attività;
  • agitazione mentale o fisica;
  • aumentato coinvolgimento in attività che possono avere conseguenze pericolose, come per es. spendere molto denaro o intraprendere attività sessuali inusuali per la persona.


Come si manifesta il disturbo bipolare?

La diagnosi di depressione si può porre se si ha un periodo di almeno due settimane con quotidiano umore basso e perdita di interesse e di piacere in tutte o quasi le attività. La depressione comporta compromissioni nel lavoro e nello studio, nelle relazioni, nella concentrazione e nel funzionamento somatico (appetito, sonno, desiderio sessuale, etc.).

I sintomi che possono essere presenti sono i seguenti:

  • quotidiano umore depresso o disperazione;
  • grave riduzione di interesse e piacere in tutte o quasi le attività;
  • diminuzione o aumento significativi dell'appetito e del peso corporeo;
  • aumento o diminuzione del sonno;
  • agitazione o rallentamento;
  • perdita di energia, affaticamento;
  • sentimenti di inadeguatezza, di colpa, di autosvalutazione;
  • incapacità di concentrarsi, di prendere decisioni;
  • pensieri di morte e di suicidio.

A volte la persona che soffre di disturbo bipolare può sperimentare solo fasi maniacali o ipomaniacali di euforia o di irritabilità. Se si presentano invece solo fasi depressive senza alcuna fase di eccitamento, la persona soffre di disturbo depressivo maggiore. Il disturbo bipolare può presentarsi in associazione con i disturbi di personalità, disturbi d'ansia, disturbi del sonno, deliri, abuso di alcol e di sostanze.


Le cause del disturbo bipolare

Non esiste un'unica causa del disturbo bipolare, anche se è dimostrata la familiarità del disturbo, per cui i fattori genetici giocano un ruolo importante nella vulnerabilità a sviluppare il disturbo. Spesso questa tendenza si manifesta attraverso un temperamento ipertimico, pieno di vitalità ed energia che gli antichi greci chiamavano "sanguigno" o un temperamento irritabile con esplosioni di rabbia sproporzionate alle cause (il "collerico" per gli antichi greci) o ancora, un temperamento ciclotimico con forti oscillazioni dell'umore e dell'energia ed infine un temperamento "melanconico" tendete alla tristezza e al pessimismo. Chi ha un parente, soprattutto un parente prossimo come un genitore o un nonno, che soffre o ha sofferto di questa malattia e/o ha un temperamento sanguigno, collerico o ciclotimico ha una maggiore probabilità di sviluppare il disturbo, ma può anche non ammalarsi mai, perchè i geni costituiscono un importante fattore ma solo di rischio. Altri fattori possono svolgere un ruolo importante, come gli eventi di vita stressanti o successi, il consumo eccessivo di caffè, alcol, droga o altri stimolanti, le gravi irregolarità del sonno, una bassa qualità di vita, alcuni farmaci, e così via. La combinazione tra questi fattori e quelli genetici causa la malattia.


Cura e trattamento: come guarire dal disturbo bipolare

Gli obiettivi del trattamento del disturbo bipolare sono la stabilizzazione dell'umore, riducendo la frequenza e la gravità degli episodi maniacali e depressivi, e la prevenzione delle ricadute future. Per raggiungere questi obiettivi è solitamente necessaria un'adeguata cura farmacologica con stabilizzatori dell'umore e antidepressivi, sotto attento e continuativo controllo di un esperto medico-specialista. Le ricerche scientifiche dimostrano che quando il trattamento farmacologico è associato alla psicoterapia cognitivo-comportamentale si ha una maggiore stabilizzazione dell'umore e una più significativa riduzione delle ricadute.

La terapia cognitivo-comportamentale aiuta la persona che soffre di disturbo bipolare, e i suoi familiari, innanzitutto a comprendere il disturbo, il suo funzionamento e l'impatto che può avere sulla vita dell'individuo e dei suoi familiari. Fornisce strumenti utili ad affrontare le fasi maniacali e depressive, imparando a riconoscere precocemente i segnali della ricaduta e ad affrontarli efficacemente. Tenere un diario delle proprie emozioni e dei propri comportamenti, per esempio, aiuta la persona ad individuare eventi particolarmente stressanti, le irregolarità del ciclo sonno-veglia o la presenza di comportamenti nocivi quali assunzione di alcol o di stimolanti. Una volta conosciuti i segnali di ricaduta e i comportamenti più rischiosi per la persona, si escogitano appropriate strategie, cosicché i comportamenti nocivi diminuiscano e se compaiono segnali di ricaduta l'individuo li sappia riconoscere precocemente e affrontarli.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale aiuta anche la persona ad essere più costante e motivata nell'assunzione dei farmaci e a trovare strategie più efficaci nell'affrontare le difficoltà quotidiane, come la gestione della rabbia o l'incremento delle abilità di comunicazione e sociali. Oltre a lavorare sugli stili di vita e di comportamento incrementando quelli regolari, la psicoterapia cognitivo-comportamentale lavora anche sugli stili di pensiero cercando di modificare quelli disfunzionali.